MANIFESTO PER LA SICUREZZA ALIMENTARE
a cura di Maria De Angelis, Giacomo Scarascia Mugnozza e Luciano Violante
Le ripercussioni economiche ed energetiche provocate dall'invasione dell'Ucraina, da parte della Russia, hanno evidenziato e aggravato la crisi degli approvvigionamenti alimentari che, unitamente alle conseguenze del cambiamento climatico, rendono necessario individuare una strategia per conseguire l’obiettivo della “Sicurezza alimentare”.
Per soddisfare nel 2050 le esigenze alimentari e la prevedibile evoluzione dei modelli alimentari verso diete più ricche della popolazione mondiale, che raggiungerà 9,8 miliardi di abitanti dei quali 6,8 miliardi residenti nelle aree urbane, la produzione agricola dovrà aumentare di oltre il 50%, accentuando la competizione sulle risorse suolo, acqua ed energia tra aree urbane e agricole.
Attualmente i terreni agricoli occupano solo il 12% della superficie terrestre, con una media mondiale di superficie arabile pro capite pari a 0,197 ettari che si prevede scenderanno nel 2050 a circa 0,17 ettari. Sarà comunque necessario salvaguardare le aree forestali e quelle naturali terrestri e marine, per tutelare l’ambiente, il territorio, la biodiversità vegetale e animale e per l’assorbimento della CO2.
Pertanto, a fronte dell’aumento di abitanti e di richiesta di alimenti ci sarà meno superficie per coltivazioni e allevamenti.
Le nuove tecnologie, come l’Agricoltura di precisione e 4.0 e le New Breeding Techniques, essenziali per la Sicurezza alimentare, consentiranno una maggiore produttività agroalimentare e un uso sostenibile delle risorse affette da scarsità come acqua, suolo, energia e fertilizzanti.
Per conseguire la Sicurezza alimentare si propongono le seguenti linee d’intervento:
a. Produzione alimentare sostenibile - incentivare l’intensificazione sostenibile della produzione agroalimentare e promuovere la resilienza del sistema agricolo ai cambiamenti climatici mantenendo gli standard di qualità e sicurezza degli alimenti;
b. Agricoltura urbana a km zero - promuovere l’agricoltura urbana, la strategia farm to fork, i farmers market, le vertical farms, le plant factories per una produzione sostenibile e a km zero;
c. Nuove cultivar vegetali - sviluppare e selezionare nuove cultivar vegetali, specie, razze e linee genetiche animali per incrementare la produttività e la sostenibilità delle produzioni agroalimentari;
d. Digitalizzazione delle aree rurali - implementare la rete ad alta capacità per la digitalizzazione nelle aree rurali, sviluppare la logistica del comparto agroalimentare, incentivare le tecnologie 4.0 e la robotica per l’agricoltura, la zootecnia e la serricoltura di precisione riducendo l’uso dell’agro-chimica, acqua ed energia.
e. Approccio One Health e adozione di diete sostenibili - promuovere l’approccio One Health nelle produzioni agroalimentari e l’adozione di diete sostenibili e salutistiche, quali la Dieta Mediterranea, ottimizzare la salubrità e qualità nutrizionale e funzionale degli alimenti, la tracciabilità, tipicità e trasparenza nelle filiere agroalimentari;
f. Strategie di economia circolare - sviluppare strategie di economia circolare per ridurre gli spechi agroalimentari, il riutilizzo sostenibile dei sottoprodotti, dei residui colturali, dei reflui zootecnici e delle industrie alimentari, incentivare la produzione delle agro-energie e dell’energia da fonti rinnovabili, promuovendo l’autosufficienza energetica delle aziende agricole;
g. Sorveglianza sanitaria delle produzioni vegetali e animali - incentivare la sorveglianza sanitaria delle produzioni vegetali e animali per prevenire la diffusione di patogeni e parassiti;
h. Sostegno ai giovani - incentivare i percorsi di imprenditorialità agricola giovanile e di business innovation di elevata specializzazione;
i. Gestione delle risorse idriche - ottimizzare la gestione e digitalizzazione delle risorse idriche e delle infrastrutture irrigue, implementare i bacini di stoccaggio e l’utilizzo delle acque reflue affinate, ridurre il consumo di suolo e il recupero produttivo dei suoli periurbani, dismessi o contaminati;
l. Utilizzo delle aree marginali - utilizzare in maniera sostenibile le aree marginali e di set-aside per le produzioni agrarie, quali le produzioni biologiche e no-food.
m. Civiltà dell’Alimentazione - sostenere la Civiltà dell’Alimentazione per l’educazione generale ad una sana alimentazione, alla eliminazione degli sprechi, ad una responsabile utilizzazione dell’acqua