Futuri Probabili è un’associazione senza scopo di lucro presieduta da Luciano Violante.

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Promuove l’intreccio tra competenze tecnologiche e saperi umanistici.
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I Lunedì di Futuri Probabili - Presentazione del libro di Massimiliano Nicolini "Il cielo può cadere"

Starlink, il sistema di comunicazione satellitare sviluppato da SpaceX, rappresenta una delle più ambiziose rivoluzioni nel settore delle telecomunicazioni globali. Il suo obiettivo principale è fornire connessione Internet ad alta velocità in ogni angolo del pianeta, superando i limiti infrastrutturali che caratterizzano le reti tradizionali. Attraverso una costellazione di migliaia di satelliti in orbita bassa terrestre (LEO – Low Earth Orbit), Starlink punta a colmare il divario digitale, offrendo una soluzione accessibile a zone rurali, aree isolate e regioni con scarsa copertura. Dal punto di vista tecnologico, Starlink rappresenta un passo avanti senza precedenti nell’ambito delle telecomunicazioni satellitari. La sua capacità di offrire connessione a banda larga con bassa latenza su scala globale lo rende un’infrastruttura di valore strategico per molteplici settori: dalle operazioni militari alle comunicazioni critiche per il soccorso in situazioni di emergenza, fino alle applicazioni industriali legate all’IoT e all’automazione avanzata. Tuttavia, questa tecnologia solleva interrogativi sulla sicurezza informatica, considerando che un sistema di comunicazione globale gestito da un’unica entità privata potrebbe diventare un bersaglio privilegiato per attacchi informatici o per forme di cyber warfare condotte da stati ostili o gruppi indipendenti. La resilienza e la protezione dei dati trasmessi attraverso la rete Starlink saranno quindi elementi centrali nel dibattito futuro sulla sua adozione su larga scala. Dal punto di vista geopolitico, la posizione di Starlink è altamente controversa. Se da un lato paesi come Ucraina, Iran e Cina hanno già evidenziato il potenziale di questa tecnologia nel modificare gli equilibri di potere nelle guerre moderne – consentendo comunicazioni indipendenti dalle infrastrutture terrestri locali e quindi meno vulnerabili a sabotaggi o attacchi – dall’altro, nazioni autoritarie e potenze emergenti vedono il progetto come un’ulteriore espressione dell’egemonia tecnologica statunitense. Il fatto che Starlink possa essere attivato e disattivato a discrezione della società che lo gestisce (come dimostrato nei conflitti recenti) solleva questioni sulla dipendenza strategica da un soggetto privato e sul rischio che un’infrastruttura così critica possa essere usata come strumento di pressione politica e diplomatica. Il tema della sovranità digitale è particolarmente sentito da potenze come la Cina e la Russia, che stanno accelerando lo sviluppo di alternative nazionali per evitare di trovarsi vulnerabili a tecnologie esterne. Inoltre, la gestione dello spettro radio e dell’orbita bassa terrestre diventerà sempre più contesa, con il rischio di conflitti normativi tra governi e aziende private.

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Il 28% della popolazione italiana è analfabeta funzionale, il 21% dei quindicenni non dimostra competenze di base nella comprensione testuale, 1,7 milioni i NEET, 700 mila gli adolescenti dipendenti da web, social, e gaming, oltre 100 mila gli hikikomori, digital divide in crescita.
Una transizione permanente richiede una formazione continua e in costante evoluzione, che garantisca a tutte e tutti – senza discriminazioni di natura anagrafica, economica, geografica, sociale – di pervenire ad un uso consapevole del digitale e di inserirsi con successo nei nuovi scenari lavorativi. 

Negli ultimi anni, il Presidente Violante ha lavorato ad una serie di innovativi percorsi di formazione rivolti a tutte le età, da “Pedagogia del digitale” (perdocenti, alunni e genitori delle scuole elementari e medie), al primo Liceo Digitale italiano (IIS Carlo Matteucci), dai Corsi di Studio sullo Spazio per scuole medie superiori (Accademia Nazionale dei Lincei) ad un Master in Space Economy (Luiss), da un curriculum di dottorato dedicato al subacqueo fino ad un corso sulla Corporate Governance delle Società a partecipazione pubblica presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione.
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